Gentile signora, al momento nessun tipo di caffè d'orzo è considerato sicuro per il celiaco. Dall'anno scorso almeno una azienda del settore alimentare ha notificato al Ministero della salute la presunta capacità di produrre caffè d'orzo senza glutine grazie ad un particolare processo di produzione. Tuttavia non sono ancora presenti conferme e la stessa Associazione Italiana Celiachia sconsiglia i celiaci di consumare la bevanda. Un cordiale salluto
Gentile signora, Ariosto commercializza i più svariati tipi di insaporitori. Nella versione in cartaceo 2016 del Prontuario AIC non è presente. Risulta inoltre assente dal Prontuario AIC on line (ricerca effettuata in data odierna). Come certamente saprà, la terza modalità che può utilizzare il celiaco per verificare l'idoneità di un prodotto, è quella di verificare la presenza della dicitura "senza glutine" sulla confezione. Le raccomando di attenersi alla raccomandazione di verificare per ogni variante di insaporitore (ad es.: se quello per pesce è senza glutine non è detto che lo sia anche quello per carni) e di accertarsi che la dicitura sia posta sulla confezione. Non fanno testo infatti le dichiarazioni presenti su depliant pubblicitari o sito internet. Un cordiale saluto.
Gentile signora i biscotti Salterini non sono fuori produzione. Se non riesce a trovarli in alcuni negozi, si rivolga anche alle farmacie. Nel ringraziarla per la preferenza, le invio cordiali saluti.
Gentile signora grazie per i complimenti alla linea. Piaceri Mediterranei ha un ampio numero di prodotti senza olio di palma: pane bianco a fette, pane casereccio a fette, fette biscottate, grissini, crakers, bruschettine, pagnotta, bauletto bianco, bauletto rustico, pagnottella, base per pizza, piadina, pane grattugiato, dolce pasquale cialde, dolce di natale, canestrelli (anche in monoporzione) amaretti, savoiardi, fiocchi di riso, fiocchi di mais, tortine al cioccolato, tortine alla carota, barretta di riso (contiene palma solo come addittivo), dolce lingotto, plumcake, crostatina all'albicocca. Ci auguriamo di averla a lungo quale cliente. Un cordiale saluto
Mi spiace informarla che non conosco caramelle analoghe / simili a quelle d'orzo e garantite senza glutine. Rispetto all'orzo deglutinato, per quanto recentemente siano circolati alcuni tipi di orzo solubile dichiarati "senza glutine", non vi è ancora alcune precisa garanzia rispetto alla sicurezza di detto prodotti, sui quali l'Associazione Italiana Celiachia ha avviato approfondite valutazioni. Le suggerisco di attendere eventuali novità, nella speranza di poter avere presto a disposizione un ingrediente che le permetta di fare in casa le caramelle preferite da sua figlia. Come è successo per l'amido di frumento deglutinato, che fino a qualche tempo fa non si pensava certamente di avere a disposizione. Un cordiale saluto.
Il Gluenzymes, alla parti di un vasto numero di prodotti analoghi, non è altro che un insieme di sostanze (proteasi) che in modo più o meno efficace, agiscono su certi componenti degli alimenti che risultano di difficile digestione per alcune persone. Limitano ad esempio la produzione di gas intestinali e quindi il gonfiore e il senso di pesantezza. Nessuno di questi prodotti è idoneo al celiaco: non sono infatti in grado di demolire il glutine in modo tale da renderlo innoquo. E' certamente stato provato che esistono alcune proteasi in grado di ridurre la tossicità del glutine, ma allo stato attuale non esiste in commercio un prodotto che permetta al celiaco di consumare alimenti con glutine in sicurezza. Un cordiale saluto
Gentile signora, la farina integrale, se ricavata da cereali che contengono glutine, contiene anch'essa glutine. La differenza fra una farina integrale e una raffinata (bianca) sta nel fatto che in quest'ultima viene rimossa la parte esterna del chicco (crusca). La componente proteica, di cui il glutine fa parte, rimane comunque presente. In sintesi: a) le farine integrali di cereali contenenti glutine non possono essere consumate da un celiaco b) le farine integrali di cereali naturalmente privi di glutine possono essere consumate previo accertamento della loro sicurezza (dicitura "senza glutine" sulla confezione e/o logo spiga barrata e/o presenza in Prontuario AIC) Un cordiale saluto.
Gentile signora, grazie a lei per i complimenti al servizio offerto. Le diciture indicate nela sua e-mail non offrono garanzie sufficienti di sicurezza. L'unica dicitura, prevista secondo le normative (europea e nazionale), è "senza glutine". Fatta salva la presenza di spiga barrata o bollino ministeriale nei casi in cui il produttore abbia voluto dotarsi anche di queste forme di riconoscimento e/o possibilità di erogazione in regime di contributo alla spesa. Non esiti a contattarci per qualsiasi altra necessità. Un cordiale saluto.
Gentile signora, le suggerisco di non escludere il glutine dalla sua alimentazione prima che il suo medico non abbia indagato a fondo la causa dei sintomi da lei descritti. La comunità scientifica è infatti concorde nel ritenere che l'esclusione del glutine prima degli accertamenti diagnostici, in particolare quelli volti ad indagare la presenza di celiachia, sia altamente confondente rispetto ai risultati degli esami. E anche una volta esclusa la celliachia, prima di orientarsi verso la conferma di una "gluten sensitivity" ("patologia" ancora in via di definizione), è necessario affrontare un percorso di valutazione clinica e dietetica precisamente strutturato, che potrà essere effettuato rivolgendosi presso un centro specializzato. Al di là del glutine, il gonfiore addominale, l'alvo alterno, gli altri sintomi possono essere correlati a molte altre variabili (una crescente intolleranza al lattosio, (sempre più comune con il passare deglil anni negli adulti), la velocità con la quale si consumano i pasti, disturbi intestinali quali la colite, tipo di bevande assunte (gasate, troppo fredde) ..... Per quanto riguarda il suo peso corporeo, lei non mi scrive quanto pesa, quanto è alta, quali sono state le fluttuazioni prima e dopo la menopausa. Certamente questa fase della vita comporta una graduale riduzione dell'efficacia metabolica dell'organismo che però non va compensata solo con dieta dimagrante, ma con una aumento dell'attività fisica. Come può immaginare, questo servizio di risposte ai quesiti dei consumatori, non può sostituirsi ad un intervento sullo stile di vita e alimentare che prevede una valutazione nutrizionale e delle abitudini alimentari che è opportuno avvenga solo dopo che un medico abbia effettuato un accertamento della sua situazione clinica. Si affidi quindi a professionisti esperti che le propongano trattamenti alternativi alla dieta del gruppo sanguigno, la cui validità non è dimostrata da sufficienti studi scientifici. Un cordiale saluto
Se per banche dati intende quelle della composizione degli alimenti quali USDA (per gli Stati Uniti - http://ndb.nal.usda.gov/ndb/search) o dell'ex INRAN (http://nut.entecra.it/646/tabelle_di_composizione_degli_alimenti.html) o quella dell'IEO (Istituto Europeo di Oncologia - http://www.bda-ieo.it/), la informo che non ne esiste una specifica. Ma non ve ne è necessità: i celiaci consumano gli stessi alimenti naturalmente senza glutine utilizzati dai non celiaci e per quanto riguarda i prodotti dietetici o quelli processati dall'industria e garantiti senza glutine, le informazioni sono ricavabili dalle etichette. Tenga presente che i dati presenti in una banca dati (scusi il bisticcio) sono ricavati dalla valutazione di ampi campioni di alimenti naturali o lavorati e risentono di molte variabili (sono infatti dei dati medi). Alcuni dati sono ricavati per via indiretta e non attraverso analisi specifiche. Utilizzi quindi le banche dati certificate e le etichette nutrizionali. Un cordiale saluto
Gentile signora, possiamo certamente rispondere per i prodotti della linea Piaceri Mediterranei. In premessa è necessario chiarire che l'olio di palma ha il vantaggio di permettere agli impasti di essere lavorati e dare origine, soprattutto quando si tratta di biscotti, torte, snacks dolci e salati, ma anche pani e simili, a prodotti particolarmente gradevoli al palato. Piaceri Mediterranei utilizza olio di palma in quella tipologia di prodotti che richiedono, per la migliore riuscita, l'uso di un grasso semisolido. Ma, propone anche molti prodotti utilizzando oli di altra origine (oliva, girasole). Eccone l'elenco: crakers, piadina, grissini al sesamo, grissini alle olive, bruschettine, miscela per pane e pizza, miscela per dolci, tortiine al cioccolato, tortine alle carote, savoiardi, amaretti, plum-cake grano saraceno e yogurt, plum-cake gocce di cioccolato e yogurt, fiocchi di riso, fiocchi id mais, fiocchi di riso con mais e cioccolato. Un cordiale saluto
La massima sicurezza nel scegliere un prodotto la si ottiene solo utilizzando uno dei seguenti strumenti/accertamenti - uno solo è sufficiente: 1) verifica della presenza del logo spiga barrata 2) verifica della presenza della dicitura "senza glutine" sull confezione 3) presenza del prodotto nel prontuario AIC. Le consiglio di non basarsi su assicurazioni del venditore se non ha modo di verificare i parametri di cui sopra. Un cordiale saluto
L'olio di palma ha il vantaggio di permettere agli impasti di essere lavorati e dare origine, soprattutto quando si tratta di biscotti, torte, snacks dolci e salati, ma anche pani e simili, a prodotti particolarmente gradevoli al palato. Piaceri Mediterranei utilizza olio di palma in quella tipologia di prodotti che richiedono, per la migliore riuscita, l'uso di un grasso semisolido. In altri prodotti, noterà leggendo gli ingredienti, viene fatto uso di altri oli, fra cui quello di oliva. Gli studi scientifici sostengono che l'olio di palma ha una influenza negativa su colesterolo e fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Per l'alto contenuto di grassi saturi è infatti paragonato al burro. Tuttavia gli studi richiedono ancora conferme, dato che la maggior parte di questi non specifica il tipo di olio di palma preso in considerazione (integrale, frazionato e raffinato) e l'equilibrio di acidi grassi presenti. Di fatto, il tipo e la quantità di acidi grassi saturi "cattivi" che consumiamo, potrebbe essere adeguatamente controbilanciato da una corretta scelta di cibi, prodotti e condimenti ricchi di acidi grassi insaturi "buoni". E questo è valido in generale (carni grasse e derivati, strutto, pancetta, burro .....) e non solo per l'olio di palma. Va infine sottolineato come ancor più pericolosi per la salute del cuore sembrino essere i cosidetti grassi trans che si formano durante il processo di idrogenazione dei grassi vegetali, lavorazione che serve a renderli semisolidi. L'olio di palma è già di per sè semisolido e attraverso una preparazione che non prevede l'idrogenazione, può essere usato senza che si formino al suo interno i grassi trans. Concludendo, l'olio di palma va considerato come un qualsiasi altro alimento che il consumatore può scegliere di utilizzare con la dovuta moderazione, includendo in dieta prodotti che lo contengano, ma controbilanciandone l'uso con scelte equilibrate dal punto di vista nutrizionale, nel rispetto delle raccomandazioni per la sana alimentazione. Rispetto a quest'ultime, la informo che il Centro di Ricerche per gli Alimenti e la Nutrizione italiana (ex INRAN) ha indicato come riferimento un consumo di grassi pari al 20-35% delle calorie totali e una parte di questi grassi (fino ad un massimo del 10% delle calorie totali della dieta). Per fare un esempio, su una dieta da 2000 calorie l'apporto di grassi saturi può arrivare a 20 g al giorno al massimo. Un cordiale saluto
Gentile signora, lei non specifica quali problemi sono a suo parere provocati dallo zucchero. Rispetto alle allergie di cui fa menzione, la informo che il processo di produzione del saccarosio (zucchero "da cucina", interpretando che lei si riferisca a quel prodotto), non contempla le sostanze da lei citate. La sostanza residua che può trovarsi nello zucchero è l'anidride solforosa, ma la quantità non deve essere superiore a 15 mg per kilo di zucchero. I suoi disturbi potrebbero piuttosto essere provocati da altri cibi che, oltre che fornire zucchero, possono veicolare fra gli altri ingredienti, anche additivi quali quelli da lei citati. Un cordiale saluto.
Tutte le sottilette son prodotti "a rischio". La lettura degli ingredienti, in prodotti di questa categoria, non offre sufficienti garanzie di sicurezza. Potrà consumare le sottilette solo dopo aver accertato che sulla confezione vi sia la dicitura "senza glutine" e/o il marchio spiga barrata e/o che il prodotto sia elencato nel Prontuario AIC. In assenza di almeno uno dei suddetti requisiti il prodotto non può essere considerato sicuro. Un cordiale saluto
Vale la pena di premettere la differenza fra frutta secca (noci, nocciole, mandorle, pinoli ...) e la frutta essiccata (o disidratata) quale ad esempio le prugne sulle quali lei mi pone il quesito. La frutta secca (in guscio, ma anche quando salata e tostata) può essere consumata dal celiaco in quanto sicuramente priva di glutine. La frutta essiccata è invece frutta sottoposta a un processo di disidratazione e spesso trattata con additivi. Non è possibile, nel caso del conservante sorbato di potassio, definire se è "a rischio" a priori. Di per se il sorbato di potassio, come pure tanti altri additivi, non derivano da alimenti che contengono glutine, ma è il loro processo di produzione, come pure poi il processo da cui deriva un prodotto finito (nel suo caso le prugne), che può provocare una contaminazione (ad esempio se nello stresso stabilimento di lavorano altri prodotti con glutine). Pertanto la lettura degli ingredienti non è esaustiva. Gli strumenti attualmente a disposizione del celiaco per verificare se un prodotto "a rischio" può essere consumato oppure no, sono attualmente: la dicitura "senza glutine" e/o il marchio spiga barrata e/o la presenza del prodotto nel Prontuario AIC. In assenza di almeno uno dei suddetti requisiti le prigne secche da lei descritte non possono essere considerate sicure. Un cordiale saluto
E' notizia di qualche giorno fa che un cioccolato al latte della Auchan (precisamente cioccolato al latte e cereali da 85 g) è stato ritirato in quanto riporta erroneamente la dicitura "senza glutine" sulla confezione, pur avendo ingredienti vietati al celiaco, come lei ha correttamente rilevato. Non consumi quindi il prodotto. Cordiali saluti
Oggi, grazie a nuove tecnologie produttive, è disponibile sul mercato un amido di frumento cosiddetto “deglutinato” che permette la realizzazione di prodotti idonei al celiaco con contenuto in glutine inferiore ai 20 ppm. Il Panettone è quindi un prodotto sicuro. By means of new technology productions a wheat starch "deglutinato" or "deglutinizzato" (without gluten is nowadays available. This kind of starch allow the production of dietetic product in which gluten content is lower than 20 ppm. "Panettone" is a harmless product.
Tutti i formaggi, Emmental incluso, non contengono glutine. Rientrano tuttavia fra i prodotti a rischio i formaggi fusi o spalmabili anche se a base o a gusto di Emmenthal. Un cordiale saluto.
La malanga non contiene glutine. Naturalmente, come per qualsiasi alimento naturalmente privo di glutine, è necessario considerare a rischio tutte i prodotti e le ricette ottenute da questo ingrediente. Un cordiale saluto.
La dicitura "può contenere tracce di glutine" (e anche quella "lavorato in uno stabilimento dove si lavorano prodotti contenenti glutine" è confondente per i celiaci e l'auspicio è che possa prima o poi non essere più usata dai produttori. Ad ogni buon conto, la cosa più opportuna da fare è quella di prendere in considerazioni altre caratteristiche del prodotto che si desidera acquistare. Faccio alcuni esempi: 1) se la dicitura è riportata su prodotti non lavorati quali legumi secchi (fagioli, piselli, fave ....) o semi/cereali (riso, miglio, quinoa ....) l'acquisto può essere fatto con tranquillità. Una ispezione visiva permetterà di accertare l'assenza di sostanze estranee e il lavaggio dei semi/cereali asporterà eventuali tracce invisibili di glutine 2) se la dicitura è riportata su confezioni di prodotti lavorati o contenenti più ingredienti (chips, pop corn, piatti pronti, certo tipo di scatolame ....) è opportuno orientarsi su una diversa referenza. Nè l'ispezione visiva, nè il "lavaggio" possono mettere in sicurezza. In questo caso va cercato un prodotto analogo, ma sicuro attraverso la verifica della presenza dei loghi e/o della dicitura "senza glutine" e/o incluso nel prontuario AIC. Cordiali saluti
Gentile signora, esiste una vasta gamma di prodotti che possono essere da lei usati. Fra i numerosi prodotti senza glutine individui quelli senza o a scarso contenuto di zuccheri semplici. Via libera quindi a tutta la pasta Piaceri Mediterranei. Anche i pani vanno bene, ma forse ancora meglio sono alcuni suoi sostituti quali crakers, piadina, grissini, bruschettine che l'Azienda ha voluto produrre con olio extravergine di oliva. Anche la miscela per pane e pizza le consente la flessibilità di preparare ottimi prodotti con olio di oliva. E per un momento dolce: biscotti e frollini rustici senza zucchero! Non ho elementi (il suo peso e altezza da cui ricavare l'indica di massa corporeo, le sue abitudini alimentari, la terapia insulinica....) per suggerirle la ripartizione dei pasti e l'entità delle porzioni. Per queste informazioni le suggerisco di appoggiarsi ad un dietista esperto che eserciti nella zona ove vive. Un cordiale saluto
In premessa sottolineo che le persone allergiche al nichel devono porre prima di tutto attenzione a oggetti, capi d'abbigliamento e tutto quanto giunge a contatto con la pelle prima che con l'apparato digerente. Rispetto agli alimenti invece, è prioritario valutare dove questi vengono cucinati e conservati perchè certo pentolame può rilasciare nichel. Ovviamente anche una corretta scelta alimentare ha dei vantaggi. Nelle altre risposte date ad alcuni utenti del Piaceri Mediterranei, troverà l’elenco degli alimenti. Per quanto riguarda la sua richiesta specifica sul teff, i cereali in generale sono alimenti che non contengono enormi quantità di nichel se si esclude l’avena e il grano saraceno e nei cereali integrali (il teff si consuma sempre “integrale” sia come chicco che come farina), anche se il contenuto dipende ovviamente anche dall’ambiente dove avviene la coltivazione. Altro problema è dato da come i cereali vengono macinati, in quanto alcuni studi hanno sottolineato come negli sfarinati si trovi a volte una quantità di nichel più elevata rispetto al chicco originario (come residuo di lavorazione). Considerando comunque un consumo di teff quale alternativa agli altri cereali consentiti al celiaco, la strategia più opportuna può essere quella di eliminare il grano saraceno (l’avena in un celiaco non è comunque al momento consigliata) e consumare il teff alternandolo a riso, mais, miglio….. Un cordiale saluto
I prodotti Piaceri Mediterranei sono distribuiti attraverso le farmacie. La scelta garantisce due vantaggi: 1) tutte le farmacie del territorio nazionale ritirano i buoni del contributo del servizio sanitario (ma non tutti i supermercati lo fanno) 2) se il prodotto cercato non è presente in farmacia, il farmacista è in grado di reperire il o i prodotto/i in tempi brevissimi per il suo cliente (attraverso i depositi centralizzati regionali ai quali si rifornisce per farmaci, presidi e dietetici). Un cordiale saluto
Sembra che la ricetta di questo prodotto sia "segreta". Indubbiamente fatto con molte erbe e spezie potrebbe contenere liquerizia, come pure no, dato che esistono prodotti vegetali (ad esempio l'anice) che hanno un sapore e un aroma molto simili. Le suggerisco di rivolgersi al produttore. Essendo questo un servizio di risposte a quesiti riguardanti la dieta senza glutine mi permetto di rammentare che prodotti alcoolici quali lo Jägermeister (liquore), sono a rischio per il celiaco e vanno consumati solo dopo aver verificato la loro presenza nel prontuario AIC o la dicitura "senza glutine" sulla confezione. Non vanno considerate attendibili affermazioni ricavate dal sito web del produttore, informazioni ricavate da forum o eventuali comunicazioni verbali o in e-mail del produttore/distributore. La normativa europea impone infatti che la dicitura "senza glutine" sia sulla confezione o sulla scheda tecnica dei prodotti. AIC considera accettabile anche che sia apposta sulla scheda tecnica. Un cordiale saluto
Buongiorno, ogni prodotto ottenuto con una lavorazione complessa entra automaticamente fra quelli a rischio, perchè è la lavorazione con ingredienti di diversa natura che può portare una contaminazione. L'emmenthal viene prodotto seguendo un preciso disciplinare, come quello di tutti i formaggi (che sono prodotti sicuri in ogni caso). Ma le sottilette non sono considerabili "formaggio", bensì un lavorato diverso (sali di fusione, conservanti ....) che lo fanno rientrare fra i prodotti a rischio, pur essendo sicuro l'ingrediente di base (che però non rimane l'unico ingrediente). Verifichi sempre che sulla confezione vi sia il logo spiga barrata e/o la dicitura senza glutine. Un cordiale saluto
Certamente Piaceri Mediteranei ha molti prodotti con pochi grassi in generale e anche senza grassi di palma. Tutta la linea della pasta, i crakers, la piadina, i grissini al sesamo e alle olive, tutte le bruschettine. Le mini torte sono fatte con olio di girasole. Hanno un contenuto in grassi più elevato rispetto ai prodotti salati, ma in linea con quello di altri prodotti analoghi con glutine. Fra i dolci, quelli senza grassi aggiunti sono gli amaretti. Un cordiale saluto
Buongiorno, il materiale informativo che individua come prodotti a rischio le farine ricavate da cereali consentiti è corretto. Ogni prodotto ottenuto dalla lavorazione di un alimento naturalmente senza glutine entra automaticamente fra quelli a rischio, perchè è la lavorazione stessa che può portare una contaminazione. Il materiale che elenca farina di riso o mais o fecola di patate come prodotti sicuri a priori non fornisce una informazione corretta. Verifichi sempre che sulla confezione vi sia il logo spiga barrata, il bollino ministeriale e/o la dicitura senza glutine. Un cordiale saluto
Per quanto si tratti certamente di farina di mais, la raccomandazione per la persona celiaca è quella di acquistare sempre prodotti certificati (riportanti cioè la spiga barrata e/o il bollino ministeriale o inclusi nel Prontuario AIC o riportanti la dicitura "senza glutine"). I mulini che macinano e vendono in proprio possono non offrire adeguate garanzie di controllo sulle possibili contaminazioni. Un cordiale saluto.
I mono e di gliceridi degli acidi grassi sono dei derivati degli acidi grassi. Si tratta di sostanze nutritive normalmente presenti nella alimentazione quotidiana. Grazie al loro potere emulsionante conferiscono alla pasta ha una struttura più stabile e ai prodotti lievitati una maggiore morbidezza e una fragranza più duratura. Si tratta quindi di fattori cruciali nei prodotti senza glutine i cui ingredienti pongono problemi di lavorazione diversi rispetto agli ingredienti con glutine. Attenzione però: i mono e i di gliceridi non vengono impiegati solo nei prodotti senza glutine. Se avrà pazienza di controllare qualche etichetta li troverà in salse cremose, maionese, caramelle, margarina, insaccati, gelato, cioccolato .... Rispetto alla loro origine (animale o vegetale) la maggior parte dei produttori è ormai orientata a usare quelli di origine vegetale. Potrà in ogni caso chiedere conferma ad ogni singola Azienda produttrice. Un cordiale saluto.
Il lievito di birra è un prodotto sicuro per il celiaco, a meno che non sia in forma liquida o disidratata. Nel qual caso, lo può consumare anche se non elencato in Prontuario, ma solo alla condizione di aver verificato che sulla confezione sia riportata la dicitura "senza glutine". Un cordiale saluto.
Per effetto delle recenti normative le Aziende produttrici sono autorizzate a commercializzare prodotti senza glutine riportando in etichetta la corretta dicitura. Oltre al logo a spiga barrata, logo ministeriale e presenza in prontuario AIC, anche la semplice lettura della etichetta offre garanzie al consumatore. I prodotti con la dicitura "senza glutine", possono perciò essere consumati dalla persona celiaca anche se in assenza di loghi o di elencazione in prontuario. Per gelato, insaporitore e qualsiasi altro prodotto di suo gradimento, non le resta quindi che effettuare una verifica diretta. Un cordiale saluto
L'Ariosto non è presente nel prontuario AIC, ma lei lo può consumare solo se sulla confezione è chiaramente riportata l'indicazione "senza glutine", come da normativa europea.
L'assenza del termine glutine in etichetta non rende il prodotto sicuro. Il glutine può essere infatti presente come ingrediente (nel qual caso lo troverà indicato), ma anche come "contaminante". La normativa non rende però obbligatoria l'indicazione di eventuale allergeni presenti negli alimenti per contaminazione accidentale. Pertanto, gli unici prodotti sicuri (oltre a quelli naturalmente senza glutine sui quali non deve esserre apposta alcuna indicazione - es: latte), sono quelli riportanti il bollino ministeriale o il bollino AIC o la dicitura "senza glutine" apposta in etichetta ai sensi del regolamento europeo 1169/2011. Il consiglio è quello di non servirsi di prodotti che non riportino almeno una delle indicazioni precedenti, anche se gli ingredienti sono apparentemente insospettabili. Non si serva inoltre neanche dei prodotti che vengano assicurati essere senza glutine da autodichiarazioni presenti sui siti internet dei produttori o dai call center o da altri mezzi di informazione che non siano l'etichetta sulla confezione. Un cordiale saluto
La lecitina di soia è un prodotto "a rischio". Può essere usata, purchè individuata fra i prodotti sicuri. La scelta potrà cadere su uno dei prodotti presenti in prontuario AIC o su un prodotto che riporti sulla confezione la dicitura "senza glutine", ai sensi dell'attuale normativa.
Gentile signore, il suo amico ha ragione. Gli studi effettuati dall’Autorità Europea per la Sicurezza degli Alimenti hanno confermato che non vi sono tracce di glutine nei distillati ottenuti da cereali che lo contengono. Il processo produttivo tramite distillazione, infatti, è tale per cui il prodotto finito non può contenere glutine né esserne contaminato. Rimane valida la raccomandazione ad un consumo consapevole di queste bevande, dato il loro apporto di alcool. Un cordiale saluto
Le nuove norme sull'etichettatura (regolamento CE 41/09), consentono alle aziende di riportare sulla confezione il claim "senza glutine" (di natura volontaria). L'azienda deve essersi dotata di un piano di autocontrollo idoneo sul quale le autorità competenti possano fare controlli. Si può quindi fidare, purchè il claim sia riportato sulla confezione (e non solo su un avviso informativo a parte o sul sito del produttore).
Gentile signore, non c'è un limite di quantità per la soia nei prodotti senza glutine. La soia è un alimento consentito al celiaco, pertanto viene utilizzata in molto prodotti quale ingrediente di elevato valore nutritivo.
La prima cosa che bisogna chiarire è se si tratta di diagnosi che comunque escluda la celiachia che prevede un protocollo terapeutico molto stretto e consolidato. Lei scrive di una allergia di vaste proporzioni, ma non dichiara attraverso quale metodica è giunta alla diagnosi. Poiché molti test sono generici e non validati, se non l’ha già fatto, le consiglio di cercare una conferma a queste allergie attraverso delle metodologie consolidate ed effettuate presso le strutture sanitarie pubbliche o convenzionate. Rispetto ai prodotti PM che lei può consumare, dato che scrive di ritenere di poter mangiare riso, le indico appunto la pasta con farina di riso. Tuttavia la informo che il riso è un cereale e lei afferma anche di essere allergica ai “cereali” (oltre ad elencarne qualcuno). Valuti quindi se l’indicazione al consumo di riso le è giunta da un medico competente o se è una sua supposizione da rivedere alla luce di quanto scritto sopra. Le indico di seguito fonti di amidi alternative ai cereali. Quinoa e grano saraceno (sono pseudo cereali), patate, castagne, legumi, tapioca e manioca. Data la complessità di gestione di una giornata alimentare che vede preclusa la gran parte delle comuni fonti di zuccheri complessi, le suggerisco di trovare un dietista esperto nella sua zona, al quale affidarsi dopo conferma della diagnosi da parte del medico.
Nel ringraziarla per l'apprezzamento dimostrato per i prodotti Piaceri Mediterranei, la informo che i mono e di gliceridi degli acidi grassi sono di origine vegetale.
Gentile signora, dato per assunto che per "lievito" lei intenda il lievito di birra e non gli agenti lievitanti di altra natura (es: fosfati e carbonati di sodio), le indico i prodotti Piaceri Mediterranei che non contengono gli ingredienti a cui lei è allergica: tutte le paste, la piadina, la base per pizza, i biscotti con gocce di cioccolato, con farina di miglio, con farina di miglio e cacao, dobloni, dolcetti fragola e albicocca, canestrelli. Altre Aziende producono prodotti con le stesse caratteristiche, ma in questo caso le suggerisco di verificare sui rispettivi cataloghi in quanto a volte le ricettazioni vengono modificate o gli stabilimenti di produzione cambiano. Un cordiale saluto.
Consumare prodotti non sicuri espone al rischio di una introduzione di glutine superiore al livello soglia attualmente considerato "sicuro" dagli studi. Nessuno studio ha ancora potuto dimostrare se è più dannosa l'ingestione continuativa di piccole tracce di glutine o il consumo "una tantum" di una quantità rilevante. La raccomandazione è quindi quella di evitare tutte le deroghe consapevoli alla dieta e avere la massima attenzione per le situazioni in cui si possa venire a contatto con glutine a causa di contaminazioni involontarie.
Il fieno greco è una leguminosa e come tale non pone problemi al celiaco. La questione si pone invece rispetto al prodotto processato dall'industria, polverizzato e commercializzato in capsule. E' il classico esempio di prodotto a rischio. Le suggerisco di accertarsi se il prodotto da lei scelto è certificato come senza glutine (può essere presente nel prontuario o riportare la dicitura senza glutine sulla confezione). In alternativa cerchi un altra marca o si procuri la pianta da consumare come decotto compatibilmente con le sue necessità e sentito il medico e l'erborista.
Si, l'ingrediente è sicuro. Grazie a nuove tecnologie produttive è disponibile sul mercato un amido di frumento cosiddetto ''deglutinato'' che permette la realizzazione di prodotti con contenuto in glutine inferiore alle 20 ppm. Il Dolce di Natale Piaceri Mediterranei è quindi idoneo al celiaco.
La farina di teff è senza glutine. Il teff è un cereale di origine nord africana di elevato valore nutritivo, Consumi con sicurezza i prodotti senza glutine che contengono teff.
Nessun problema! Una persona celiaca deve evitare l'ingestione del glutine. I prodotti per la pelle (creme, saponi, bagnoschiuma, pomate...) contenenti glutine non costituiscono un rischio.
Grazie a nuove tecnologie produttive è disponibile sul mercato un amido di frumento cosiddetto ''deglutinato'' che permette la realizzazione di prodotti idonei al celiaco con contenuto in glutine inferiore alle 20 ppm. I biscotti della Coop sono quindi idonei al celiaco.
Effettivamente è in commercio un prodotto dell’azienda Pescanova, che si chiama: Bastoncini di merluzzo ω 3 nel formato 12 pz. 300 g. Questo prodotto contiene tra gli ingredienti farina di grano e pertanto non è idoneo al celiaco. Sul prontuario sono invece presenti i bastoncini della Pescanova nel formato da 10 bastoncini. Riportano la dicitura senza glutine e la spiga barrata e sono quindi idonei al celiaco.
Attualmente l'unico modo per controllare la celiachia è quello di seguire con costanza e per tutta la vita una dieta senza glutine. Se è anche intollerante al lattosio e allergico a diversi tipi di alimenti è importante che oltre ai controlli clinici routinari, si confronti con un dietista esperto in modo da verificare se il suo stile alimentare, vincolato da più di una necessità, sia rispondente ai suoi fabbisogni nutritivi e la mantenga in uno stato nutrizionale adeguato, oltre che, ovviamente, in uno stato di negativizzazione dei parametri legati alla celiachia.
Il mascarpone è di libero uso. Come pure il burro. Non deve cercarli nel prontuario, in quanto sono assimilati a prodotti quali latte, panna da cucina o yogurt tal quali. Ovviamente devono essere prodotti naturali senza alcuna aggiunta o modifica. Il burro è libero, ma il burro aromatizzato o light è considerato a rischio. La stessa valutazione si applica al mascarpone.
Non si preoccupi dello zucchero che vede elencato fra gli ingredienti di pane o altri prodotti da forno non esplicitamente zuccherati (es: "fette biscottate zuccherate" o "pandolce"). Lo zucchero presente in pane, fette biscottate, grissini ... è usato in bassa quantità con lo scopo di favorire la lievitazione e pertanto praticamente non ne rimane nel prodotto finito.
Attualmente è possibile accertare la sicurezza di un prodotto facendo riferimento alla presenza della dicitura "senza glutine" in etichetta (apposta ai sensi del Reg. CE n. 41/2009) e/o alla presenza di spiga barrata e/o elencazione in prontuario AIC e/o presenza del bollino ministeriale. Il Cynar è un amaro e pertanto un prodotto a rischio. Dagli elementi in nostro possesso non sembra al momento essere caratterizzato da alcuno degli elementi distintivi di sicurezza elencati in precedenza.
Gentile signora, nelle mini torta al limone non viene utilizzato nè latte nè lattosio. Tuttavia questi ingredienti sono comunque usati nello stesso stabilimento di produzione.
In caso di intolleranza al latte ogni persona ha un pò una sua "storia". E' necessario premettere che spesso l'intolleranza è "dose dipendente". Cioè può accadere che si riesca digerire un bicchiere di latte, ma non una tazza. O ancora che, una volta che la mucosa intestinale ha recuperato la sua integrità possa gradualmente divenire capace di produrre lattasi e nel corso del tempo permettere alla persona di assumere ancora alimenti contenenti lattosio. Infine è vero che tutti i formaggi stagionati (6-12 mesi) e non solo il parmigiano, hano un contenuto di lattosio molto basso e quindi sono tollerati. Per gli altri formaggi sarei prudente. Mi raccomando di utilizzare latte delattosato.
Certamente si. Chieda all'asilo di procurare una farina di mais certificata senza glutine. e' sufficiente consultare il prontuario o acquistare una confezione che riporti la dicitura "senza glutine".
Gentile signora, non comprendo l'indicazione a consumare pasta senza "glutine e senza zucchero". Tutta la pasta (con o senza glutine) contiene "zucchero", nel senso che contiene carboidrati e quindi ha una influenza sulla glicemia. Nel caso di picchi di iperglicemia durante la gestazione è importante il complesso del pasto e non il singolo alimento. Potrebbe piuttosto cercare di usare una pasta senza glutine e integrale. Si appoggi ad un dietista esperto che valuti con lei se è più opportuno adattare le porzioni che lei era abituata a consumare suggerendole diverse quantità. Si tratta di modificazioni del regime alimentare che vanno concordate con la persona in base alle abitudini complessive. Se non vi sono altre condizioni che non mi ha citato, arricchisca la sua dieta con fibra (rallenta l'assorbimento dei carboidrati e i picchi iperglicemici sono meno elevati) anche consumando molta verdura. Riduca il consumo di alimenti zuccherati. Faccia attività fisica per abbassare il picco e preferisca pasti ridotti e frequenti.
Per effetto della nuova normativa la risposta è si, sono affidabili. La dicitura "senza glutine" deve però essere posta sulla confezione del prodotto. Non possono essere considerati sicuri prodotti dove la dicitura sia per esempio solo sul sito del produttore o dervi da informazioni su giornali o call center di produttori.
Riso e patate (ma anche polenta, castagne, patata americana e altri cereali quali miglio, grano saraceno..) sono ottimi sostituti di pane e pasta. Ogni giorno il mercato del senza glutine si arricchisce di nuovi prodotti fra i quali sarà sempre più facile lei possa finalmente trovare qualcosa di gradito. Se è abituato a mangiare il mais potrebbe trovare gradevole la pasta preparata con questo cereale. Per il pane molte persone ottengono ottimi prodotti lavorando mix di farine e producendolo in casa. La stessa cosa per quanto riguarda torte e biscotti.
Così come per l'avena in generale, anche per la crusca d'avena e altri prodotti che possono contenere questo cereale fra gli ingredienti, la raccomandazione è quella di non includerli nella dieta. Questa è l'attuale posizione di AIC e del Ministero della Salute). Per quanto la maggior parte dei celiaci riesca a tollerarla, esiste un potenziale rischio di contaminazione, non ci sono cioè ancora canali di produzione sicuri.
I mono e di gliceridi degli acidi grassi (in etichetta indicati anche come E 471 e lE 472) sono dei derivati degli acidi grassi (sostanze nutritive normalmente presenti nella dieta). Sono utilizzati per il loro potere emulsionante e fortificante gli impasti: la pasta ha una struttura più stabile e i prodotti lievitati risultano più morbidi e mantengano la fragranza più a lungo. Ne bastano piccolissime quantità (non possono quindi essere considerati "ingredienti principali) e il loro uso è importante proprio nei prodotti ottenuti da derivati di cereali senza glutine, perché, oltre a lievitare con più difficoltà, gli impasti sono meno elastici. I mono e di gliceridi, nonché gli esteri degli acidi grassi vengono impiegati anche in molti altri alimenti di uso comune (salse cremose, maionese, caramelle, margarina, insaccati, gelato, cioccolato ....) Una nota di curiosità: già nella Grecia antica si conoscevano le proprietà emulsionanti di alcune sostanze, anche se soprattutto per uso cosmetico. In ambito alimentare il primo emulsionante è stato il tuorlo duovo agli inizi del XIX secolo. Poi si è passati ad utilizzare la lecitina di soia e infine, con il brevetto del 1936, anche questi derivati degli acidi grassi, che possono provenire da prodotti naturali purificati o da sostanze chimiche di sintesi. Come tutti gli altri additivi, anche l E 471 e l E 472 sono soggetti ad una precisa legislazione europea che regola la valutazione della loro sicurezza, le autorizzazioni, i modi di utilizzo e letichettatura dei prodotti nei quali vengono impiegati.
Il bicarbonato di sodio "tal quale" (unico ingrediente bicarbonato di sodio), può essere consumato. Tutti i prodotti che lo contengono insieme ad altri ingredienti (l'esempio tipico è dato dal lievito chimico per dolci), sono da considerare a rischio.
La posizione attuale (sia da parte di AIC che da parte del Ministero della Salute) è quella di sconsigliare il consumo di avena. Per quanto la maggior parte dei celiaci riesca a tollerarla, a causa del potenziale rischio di contaminazione, si preferisce che non venga inclusa nella dieta. Non ci sono cioè ancora canali di produzione sicuri.
Avete ragione ambedue. Al di là degli aspetti botanici, è ormai dimostrato in modo soddisfacente che la maggior parte dei celiaci può tollerare l'avena. A titolo precauzionale, quando AIC ne sconsiglia il consumo lo fa soprattutto per un rischio di contaminazione. Nella "Guida all'alimentazione del celiaco 2012", AIC ammette una eventuale introduzione di piccole quantità di avena (max 50 g al giorno per l'adulto e max 25 g per il bambino) solo nei celiaci che seguano con ottima compliance la dieta e che abbiano ottenuto la normalizzazione della mucosa intestinale.
Le confermo che può mangiare la Nutella. Per quanto riguarda i suoi figli, a meno qualcuno non abbia segni e sintomi particolari, attenda che siano più grandicelli e possano accettare con serenità quella piccola puntura. Nel frattempo sia serena, li coinvolga positivamente nel suo stile alimentare per far loro comprendere che non si tratta di una condizione invalidante o pesante.
Il cremor tartaro è un sale di potassio dell'acido tartarico (bitartrato di potassio). Ha capacità lievitanti e se usato tal quale è idoneo al celiaco. I migliori risultati si ottengono usando una parte di cremor tartaro e una parte di bicarbonato di sodio. Il cremor tartaro è anche uno degli ingredienti del cosidetto lievito in polvere o "chimico". In questo caso il prodotto non può essere considerato sicuro, ma data la presenza di altri ingredienti, il lievito in bustina va individuato sul Prontuario AIC o deve avere il claim "senza glutine" sulla confezione.
Il maltosio, indipendentemente dal tipo di pianta da cui è ottenuto, si ricava a partire dall'amido e quindi si può considerare idoneo al celiaco. Se viene utilizzato come ingrediente in un prodotto, detto prodotto va valutato come idoneo non sulla base della presenza del maltosio (come sostanza singola), ma sulla base del prodotto finito (quindi su tutti gli ingredienti e sulla lavorazione). Il malto (d'orzo, ma anche di altri cereali) si ricava dall'intero chicco del cereale (sottoponendolo a germinazione). Il malto di cereali non consentito ai celiaci contiene quindi glutine. Da quanto sopra ecco il motivo per il quale la birra non è consentita al celiaco.
Le nuove norme sull'etichettatura (regolamento CE 41/09), consentono alle aziende di riportare sulla confezione il claim "senza glutine" (di natura volontaria). L'azienda deve essersi dotata di un piano di autocontrollo idoneo sul quale le autorità competenti possano fare controlli. Da quest'anno, quindi, dato che si è in una fase di transito fra "vecchie e nuove etichette", potranno essere reperiti prodotti di una stessa azienda che riportano il claim e altri no. L'importante è che il celiaco scelga un prodotto riportato nel prontuario o riportante il claim che però deve essere sulla confezione (e non solo su una scheda informativa o sul sito del produtto) Nel suo caso sono sicure ambedue le confezioni.
Bevande sostitutive del latte (a base di riso, soia, miglio....) sono considerate a rischio. E' quindi opportuno consumare quelle presenti nel prontuario AIC e/o quelle che riportano il claim "senza glutine" ai sensi del regolamento CE n. 41 del 2009.
La lecitina è naturalmente presente nei tessuti animali e vegetali (fra cui la colza). E' sostanzialmente composta da fosfolipidi (un tipo di grassi), molecole che hanno contemporaneamente la caratteristica di essere idrosolubili e liposolubili. La lecitina è quindi appunto un potente emulsionante naturale che non ha tuttavia le caratteristiche dell'olio (in questo caso di colza) di cui costituisce una frazione. Nessun pericolo quindi per la tortina al limone. Vale in ogni caso la pena di sottolineare che l'attuale produzione di olio di colza viene effettuata a partire da materie prime che non hanno le caratteristiche problematiche per la salute che erano state denunciate anni fa. Quindi anche l'uso di olio di colza è sicuro.
Le norme sull'etichettatura prevedono l'indicazione di tutti gli ingredienti di un prodotto, con particolare riguardo alla presenza di eventuali allergeni. Pertanto, se sull'etichetta dei fichi che ha in casa non compare la parola "farina" fra gli ingredienti, il prodotto non comporta rischio per la salute del celiaco.
Al momento in cui sto rispondendo l'amaro Montenegro (confezioni da 3 cl, 70 cl e 150 cl) è un prodotto sicuro per il celiaco. E' infatti elencato nella edizione 2012 del prontuario AIC.
Nel prontuario AIC sono inseriti solo i prodotti a rischio di contenere glutine. Gli yogurth naturali non lo sono mai, non contenendo altri ingredienti che latte e fermenti lattici. Può consumare tranquillamente il suo yogurth bianco naturale.
Negli ultimi decenni, oltre alle note allergie alimentari (che vedono il coinvolgimento delle IgE), si è iniziato in modo sempre più insistente a parlare di intolleranze (sorta di reazione avversa ai cibi) soprattutto negli ambienti delle medicine non convenzionali. Alle intolleranze si attribuiscono sintomi (aumento di peso, senso di stanchezza generale, eccitabilità dei bambini, insonnia e ritenzione idrica) che sono molto diversi dal quadro di una reazione allergica. Ma la medicina ufficiale riconosce solo lintolleranza al glutine e al lattosio, che sono state scientificamente dimostrate e descritte. Per quanto riguarda le altre, è molto scettica perché non sono per il momento dimostrabili con nessun tipo di test riconosciuto. I test da lei effettuati, infatti, non sono ritenuti validi nella medicina ufficiale. Per quanto alcuni sintomi possano migliorare seguendo una dieta che escluda certi cibi, il rischio è quello di ridurre così tanto la gamma degli alimenti assunti, da rischiare fenomeni di malnutrizione. Approfondisca i risultati ottenuti con laiuto di un medico esperto, competente ad un esame clinico e una corretta valutazione della sua storia (patologie personali e familiari, funzione digestiva e intestinale, stile di vita, disturbi che si verificano allassunzione delle sostanze incriminate, etc.). Questi elementi sono la base necessaria per avere un quadro generale. I soli test (anche quelli validati) non possono essere considerati sufficienti. Il medico potrà eventualmente indirizzarla ad un dietista con lindicazione alla formulazione di una dieta particolare che escluda i cibi sospetti, ma che le garantisca un costante equilibrio negli apporti nutritivi. Le raccomando di non sospendere i cibi da sola e senza una pianificazione tra lesclusione e la graduale reintroduzione.
Le panelle sono una classica preparazione siciliana, in particolare della zona del palermitano. Come per tutti i piatti preparati con farine naturalmente senza glutine (in questo caso si tratta di frittelle di farina di ceci), il rischio che si corre è di due tipi: 1) la farina usata non è sicura (da prontuario) 2) le modalità di preparazione sono a rischio di contaminazione (nell'olio ove vengono fritte le panelle possono essere fritti anche cibi pastellati) E' quindi sconsigliabile acquistare panelle nei tradizionali luoghi di vendita (le panelle sono un classico "cibo di strada") a meno che non sia una posto certificato nella produzione di pasti senza glutine. E' invece possibile preparare ottime panelle in casa, procurandosi una farina di ceci certificata.
Ha ragione! Gli spaghetti sono il formato di pasta probabilmente più amato dagli italiani. Ho effettuato numerose prove di cottura con diversi tipi di spaghetti. Deve verificare di usare la giusta quantità di acqua (la pasta senza glutine ne richiede un pò di più rispetto alla pasta con glutine), una pentola sufficientemente grande. Getti la pasta quando l'acqua sta bollendo bene. La pasta abbassa la temperatura dell'acqua e questo favorisce lo sfaldamento. Mescoli durante la cottura con cautela. Rispetti il tempo indicato dai produttori. Eventualmente la scoli qualche attimo prima, quando è ancora bene al dente. E buon appetito.
Nella carne fresca o surgelata tal quale sia bianca che rossa non ci sono tracce di glutine. Le suggerisco di verificare se non sia piuttosto il sistema di preparazione utilizzato che la espone al rischio di ingerire glutine. Faccio qualche semplice esempio. nella fase di acquisto: arrotolati, hamburgher o altre carni pronte per la cottura, preparati dal macellaio con tecniche non sicure nella fase di cottura: uso di mix di spezie e aromi non sicuri, addensamento dei sughi con ingredienti non sicuri, "contaminazione" con altre preparazioni contenenti glutine pasti fuori casa: uso di ingredienti o tecniche non sicure da parte del ristoratore Le suggerisco di verificare queste variabili.
Il consumo di crusca di avena non è consigliabile in ordine a due motivi: 1) anche se l'avena per sua natura non dovrebbe essere tossica per il celiaco, sembra comunque essere in grado di attivare la risposta immune nell'intestino dei celiaci 2) c'è inoltre il rischio che l'avena commerciale (e i prodotti da essa ricavati, fra cui anche la crusca) possa essere contaminata durante le fasi di lavorazione. Rammento infatti che anche la crusca dei cereali consentiti è considerata a rischio. Tali osservazioni appaiono sufficienti a giustificare la posizione AIC che attende altri studi prima di liberalizzare il suo consumo da parte dei celiaci.
Rossetto e burro cacao non sono un rischio per le persone celiache. Il glutine in questi prodotti, quand'anche ci fosse, non è mai presente a livelli tali da risultare pericolosa anche in caso di contatto con la bocca.
Non è possibile stilare un elenco di questo tipo. Ognuna di queste sostanze, che potremmo definire "coadiuvanti tecnologici", per sua natura o per contaminazione accidentale, può contenere glutine. Forse la domanda è stata posta in base alle ultime indicazioni di AIC che si è espressa individuando additivi "consentiti" per alcune classi merceologiche (l'acido citrico per la mozzarella e l'acido ascorbico per i succhi di frutta). Non siamo di fronte a un giudizio di idoneità generale sul tipo di additivo, bensì sul prodotto che non contiene altre potenziali fonti di glutine tranne quell'additivo che, se anche presente alla dose massima ammissibile, non potrà mai costituire un pericolo per il consumatore. Ma il principio è valido solo per i prodotti specificatamente individuati. Altri prodotti che contengano gli stessi additivi saranno potenzialmente a rischio. Non deve infine essere dimenticato che l'idoneità di un prodotto dipende anche dalle procedure, dalle misure preventive e dai controlli messi in atto per evitare la contaminazione durante la sua produzione e non unicamente dall'idoneita (assenza di glutine) delle materie prime che lo compongono.