Da Trieste a MasterChef con talento e passione: a tu per tu con Maradona Youssef

18 Apr 2016

Abbiamo tifato per lui nell’ultima edizione di MasterChef fino alla fine e cioè quando, con un abbraccio stretto stretto a Joe Bastianich, Carlo Cracco, Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciuolo ha lasciato la cucina più famosa d’Italia a un soffio dal podio: è Maradona Youssef, libanese di nascita e triestino d’adozione, uno dei protagonisti indiscussi del talent culinario e probabilmente anche uno dei più amati dal pubblico. Grande passione per la cucina anche gluten free (ce ne parla proprio qui), Maradona è per noi il vincitore morale della competizione. Ecco cosa ci racconta di sé, dei suoi progetti futuri e, naturalmente, della trasmissione.

Come descriveresti la tua esperienza nella cucina di MasterChef?

E’ stata un’esperienza unica dove ho potuto esprimere tutto me stesso, fino in fondo. Avevo voglia di imparare e nello stesso tempo di farmi conoscere soprattutto qui in Italia, dove per anni è esistito un solo Maradona!

Un’esperienza incredibile! Se potessi ripeterla, cosa cambieresti del tuo percorso?

Assolutamente nulla: durante le riprese di MasterChef non ho mai finto o seguito un copione; ho invece cercato di essere soltanto me stesso dall’inizio alla fine, restando coerente anche nelle puntate finali, quando la tensione saliva a vista d’occhio. Come ho sempre detto, il mio motto è: “Non perdo mai: o vinco o imparo!”

 

Maradona a Trieste
Il Master Chef Maradona a Trieste

 

Parliamo della tua passione per la cucina: dov’è nata e quando?

E’ stata mia mamma a trasmettermi la passione per la cucina, quando vivevo in Libano: per lei era uno strumento magico per dirci quanto ci voleva bene. Devo però anche a mio padre qualcosa di fondamentale in cucina: l’amore per gli ingredienti e la materia prima. Lui mi ripeteva sempre: “Siamo fatti di quello che mangiamo”.

Abbiamo scoperto che utilizzi molti ingredienti naturalmente senza glutine, come il grano saraceno. Cucini spesso piatti gluten free?

Sì, mi capita di frequente perché ho diverse amiche celiache ed è proprio grazie a una di loro che sono entrato a MasterChef: mi ha iscritto al talent senza dirmi niente e… come sia andata a finire lo sapete anche voi!  Per realizzare i miei piatti uso spesso farine senza glutine, che sono delle ottime alternative alla farina di grano e  hanno diverse proprietà benefiche. Amo moltissimo usare il grano saraceno, da solo o mescolato ad altre farine; di recente ho anche scoperto la farina di Teff, anch’essa priva di glutine e ricchissima di fibre.

 

Colazione Gluten Free
Una ricetta del MasterChef Maradona realizzata per Piaceri Mediterranei

 

Quali sono le cinque cose che non possono mancare nei tuoi piatti?

Sicuramente le spezie, le erbe, la contaminazione territoriale, la tradizione e infine la creatività.

Parliamo dell’impiattamento: quanto parte occupa nel successo di un piatto?

Molta: un piatto deve essere buono ma allo stesso tempo anche bello. Non esiste però un manuale da seguire per impiattare: è come per un pittore dipingere un quadro, o per un musicista comporre una canzone. E’ un’arte che si sviluppa su tre parametri: la passione e la creatività del cuoco, l’esecuzione del piatto e per finire la materia prima utilizzata.

Secondo te quali sono i motivi per cui a MasterChef si fa poco uso di farine gluten free?

La prima cosa che mi verrebbe da dire è che il format è costruito sull’esecuzione di piatti veloci da realizzare e quindi non permette l’utilizzo di materie prime spesso lunghe da lavorare, come quelle senza glutine. La farina 00 ha il vantaggio che ti permette di preparare una pasta fresca per due persone in soli 20 minuti; con grani come il saraceno, invece, i tempi sono molto più lunghi. Realizzare un raviolo con grano saraceno e farina di mais risulterebbe molto elaborato perché occorre parecchio tempo per ottenere una sfoglia sottile.

Quale potrebbe essere allora la soluzione per soddisfare tutti coloro che, a causa di qualche intolleranza, possono soltanto guardare e non ricreare le ricette di MasterChef?

Si potrebbe pensare di realizzare un format ad hoc, magari chiamandolo “MasterChef Free”, con giudici esperti in cucina gluten free, bio, vegan e vegetariana.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Diventare un vero ambasciatore del gusto: mi piacerebbe portare il cibo italiano in Libano e allo stesso tempo far arrivare la cultura culinaria libanese in Italia. E magari collaborare con realtà di nicchia, che mi permettano di scoprire nuovi modi di mangiare.

Per concludere un’ultima curiosità: com’è stato dare la pacca sulla spalla a Cannavacciuolo?

Maradona doveva uscire con stile e così ce l’ho messa tutta, anche a salutare come si doveva chef Cannavacciuolo!