I miti da sfatare sulla celiachia

15 Apr 2016

Rubrica glutenfree a cura delle foodblogger di Spunti e Spuntini senza glutine

 

Di falsi miti da sfatare sulla celiachia e la dieta senza glutine purtroppo ne girano molti, anzi troppi e questo non è un bene, né per il celiaco neodiagnosticato, né per chi è celiaco ormai da tanto tempo. Perché?

Questi “miti” alimentano false credenze sulla malattia celiaca e sulle persone che seguono una dieta senza glutine, mettendo in difficoltà quest’ultimi, insinuando dubbi e preoccupazioni in molti celiaci neodiagnosticati che ancora non si destreggiano bene con la dieta senza glutine.
Pensiamo, inoltre ai “celiaci veterani”, ai quali vengono ancora rivolte osservazioni e domande del tipo:

“Ma sei a dieta?”

“Ma che livello di celiachia hai?”

“Ma cosa ti farà mai una caramella!”

In queste circostanze bisogna contare fino a dieci e, graziosamente, fornire tutte le informazioni del caso (per le persone recidive non c’è speranza!).
La diffusione di questi miti, dovuta spesso ad una scarsa informazione, diventa un problema anche per i non celiaci, poiché questi ultimi tendono a fare confusione tra intolleranze ed allergie e a sottovalutare il problema; sul versante opposto, un ”eccessivo allarmismo” rischia di condurre le persone non-celiache a essere oltremodo ansiose nei confronti dei celiaci, ed è anche in questi casi che si hanno delle forti ripercussioni sulle relazioni sociali di questi ultimi (ad esempio l’allontanamento o l’isolamento). È necessario dunque riconoscere i falsi miti.

 

Celiachia, Gluten-Sensitivity (GS) o Allergia?

La celiachia, la gluten sensitivity, e l’allergia al frumento non sono la stessa cosa!
Pur essendo causate dal glutine, si differenziano in base al tipo di risposta immunitaria che genera il glutine, ovvero degli anticorpi che si attivano.

Secondo il Ministero della Salute, la celiachia è:

 “… una malattia permanente su base infiammatoria dell’intestino tenue caratterizzata dalla distruzione della mucosa di questo tratto intestinale. È causata da una reazione autoimmune al glutine, proteina contenuta in alcuni cereali quali grano, orzo, segale, ecc”.

 

I sintomi sono molteplici e la diagnosi avviene attraverso esami sierologici (prelievo del sangue per verificare la presenza di specifici anticorpi nel sangue) e biopsia intestinale. L’unica cura possibile è la dieta senza glutine per tutta la vita.

Cosa differente invece è la gluten-sensitivity, che scatena una reazione immunitaria innata, senza danni alla mucosa intestinale. Al momento l’unica cura possibile è l’eliminazione del glutine dalla propria alimentazione, ma ancora gli studi in atto non confermano se questo tipo di dieta deve essere condotta per il resto della vita o solo per brevi periodi; così come ancora non si hanno percorsi diagnostici ad hoc per la GS, ma si procede ad esclusione.

L’allergia al frumento è cosa ben diversa dalle precedenti, sia per i sintomi (congestione nasale, gonfiore, orticaria, diarrea, ecc), sia per il tipo di reazione immunologica, sia per quanto concerne l’iter diagnostico (test allergici). Inoltre, l’allergia può manifestarsi in specifici momenti dell’anno e della vita di una persona, e non prevede una diate senza glutine rigorosa per il resto della vita.

Quindi la celiachia non è allergia e non è sensibilità al glutine.

 

La celiachia è temporanea o permanente?

“Beh ma qualche volta puoi anche mangiare normale!”
“Ma se non ti succede nulla perché continui a mangiare senza glutine!?”

La celiachia è una malattia permanente, non si guarisce! Ciò significa che per star bene è strettamente necessario seguire la dieta senza glutine per tutta la vita.

I celiaci possono essere sintomatici o asintomatici: i primi sono coloro che presentano dei disturbi conclamati al momento della diagnosi ed anche nel momento in cui non seguono un’adeguata dieta senza glutine ricompaiono i sintomi iniziali (diarrea, dolori addominali, ecc); i secondi invece, al contrario non hanno delle manifestazioni conclamate né al momento della diagnosi né nel caso in cui infrangano la dieta gluten free, quindi l’essere asintomatici non significa che sia possibile fare delle eccezioni alla dieta senza glutine, poiché non si hanno dei disturbi manifesti. Non è possibile e non è vero, poiché a livello intestinale il danno si manifesta comunque in entrambi i casi!

Questo per dire anche che non esistono gradi diversi di celiachia, o si è celiaci o non lo si è!

“Sono celiaca, non mangio cereali e prodotti contenenti glutine.”

“Ah, quindi sei a dieta! Mica ne avresti bisogno!”

Nonostante le sempre crescenti scelte alimentari delle celebrità si orientino verso stili alimentari gluten free, pur non essendo celiache, la dieta senza glutine per il celiaco NON una possibile scelta, né una dieta dimagrante, ma un regime alimentare dal quale non può astenersi per il bene della sua salute e per scongiurare l’insorgere di patologie ben più gravi!

Oltretutto gli alimenti senza glutine non sono dietetici nel senso di “dimagranti”, anzi, la maggior parte di essi essendo ormai dei cibi prodotti e confezionati a livello industriale necessitano dell’aggiunta di additivi, coloranti e conservanti che non hanno niente a che fare con il principio di “sano e/o dietetico”.

Da ciò ne consegue che anche il mito: “Sei celiaco!? Per questo sei così magro!” …è FALSO!

Una persona celiaca è longilinea o robusta a seconda della sua costituzione e a seconda dello stile alimentare che segue nel suo insieme. L’essere magri non dipende dall’essere celiaci o dal consumare cibi senza glutine! Anzi, spesso alcuni soggetti non ancora diagnosticati o che lo sono da poco tempo, come sintomi della malattia possono presentare un addome molto gonfio, lasciandoli apparire tutt’altro che magri!

“Beh… ma che problemi avete voi celiaci, tanto mangiate gratis!”

Quest’ultima affermazione non è proprio un falso-mito, ma risulta essere un’osservazione alquanto fastidiosa per un celiaco.
E’ pur vero che i celiaci dispongono, per fortuna o per sfortuna (dipende da una molteplicità di punti di vista che sarebbe troppo lungo da trattare in questa caso!), di un buono spesa mensile (che variano da regione a regione da 100 a 140 euro al mese) erogato dal Servizio Sanitario Nazionale, da spendere negli esercizi convenzionati per l’acquisto di prodotti alimentari gluten free di prima necessità; tuttavia per alcune persone 100/140 euro al mese, spesso non sono sufficienti per acquistare pane, pasta, biscotti, farine, merende, ecc, che sappiamo avere dei prezzi molto elevati rispetto ai glutinosi. Inoltre, l’idea di non poter andare tranquillamente in un qualsiasi supermercato per poter acquistare un alimento che ci occorre spesso diventa frustrante e problematico anche per coloro i quali vorrebbero invitare un celiaco a cena.
Tuttavia, sulla questione buoni-spesa c’è tutta una querelle in corso tra coloro i quali vorrebbero eliminarli e chi invece vorrebbe mantenerli.

Per chiudere con questa carrellata di falsi-miti e credenze, dove non si sa da che parte tenda la verità, vi lasciamo con: “Ma quindi se mangio un panino non posso baciarti?”
Ed anche in questo caso…c’è un “briciolo” di verità, ma non lasciamoci prendere dall’ansia, ci si pulisce la bocca a prescindere dalla celiachia! 😉