Celiachia e sport uniti dalla giusta dieta!

22 Giu 2016

Rubrica glutenfree a cura delle foodblogger di

Spunti e Spuntini senza glutine

 

Che celiachia e sport siano un binomio possibile è ormai risaputo. Ce ne danno continuamente prova atleti del calibro di Novak Djokovic (campione di tennis) e Martin Castrogiovanni (ex pilone della nazionale italiana di rugby) che sono riusciti a fare scacco matto alla celiachia.

Sebbene celiachia e sport siano compatibili, incompatibili sono invece sport e celiachia non diagnosticata (ma anche sport e sgarri alla dieta gluten free). Famosa è la storia di Djokovic che dovette abbandonare un match importantissimo a causa dei forti crampi, in seguito a questo evento arrivò la diagnosi di gluten sensitivity e grazie ad una rigorosa dieta priva di glutine Djokovic oggi è il numero 1 del tennis mondiale.

Una storia molto simile è quella della pallavolista Federica Stufi arrivata alla diagnosi dopo mesi di dolori articolari e dopo una consistente perdita di peso. Grazie alla diagnosi la nostra amata pallavolista è riuscita a recuperare la forma fisica e ad ottenere ottimi risultati in campo.

Per un atleta la diagnosi di celiachia rappresenta un totale cambiamento dello stile di vita, in questi casi è molto importante essere seguiti da un nutrizionista (da non sottovalutare soprattutto negli agonisti sono i consulti psicologici) in modo tale da avere un adeguato supporto nell’affrontare l’alimentazione senza glutine e per recuperare i deficit nutrizionali tipici di chi non è ancora stato diagnosticato ma anche di chi segue una dieta gluten free non bilanciata. Sono state ampiamente dimostrate delle carenze nutrizionali tipiche dei pazienti neodiagnosticati come carenze di ferro (il range va dal 10% al 70% dei neodignosticati), calcio, vitamina D e vitamina B12. Queste carenze sono dovute al malassorbimento intestinale e perdureranno fino a quando non si ripristineranno i villi intestinali (cosa che è possibile solo se si segue scrupolosamente una dieta gluten free).

In alcuni casi si assiste invece alla cosiddetta malnutrizione per eccesso, conosciuta anche con il termine ipernutrizione, dovuta ad un eccessivo consumo di prodotti senza glutine ma ricchi di zuccheri semplici, sale e grassi saturi che posso portare a lungo andare alla comparsa di patologie croniche degenerative. Ecco perché è utile associare al consumo di prodotti senza glutine una buona quantità di verdure, legume, frutta e semi, ed evitare il di assimilare cibi troppo raffinati.

Molto spesso la celiachia si inserisce in un quadro ben più ampio di patologie, essa ad esempio è anche associata all’osteoporosi e al deficit della lattasi. Per questo motivo gli atleti celiaci sono spesso sottoposti ad analisi per il controllo della densità ossea (densiometria). La correlazione osteoporosi- deficit di lattasi-celiachia si osserva a causa del ridotto assorbimento del calcio a livello gastrico e ad una conseguente eccessiva produzione di ormone paratiroideo. Fonti di calcio, vitamina D e ferro devono quindi essere integrate nella dieta degli atleti celiaci e questo può essere fatto attraverso alimenti naturalmente senza glutine ma ricchi di nutrienti come broccoli, spinaci, arance, carne, pesce, amaranto, quinoa e teff o attraverso integratori specifici.

Studi, ma soprattutto le storie di molti atleti, dimostrano che seguendo scrupolosamente la dieta senza glutine e un regime alimentare corretto dove sono inseriti nelle giuste proporzioni tutti i macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi), l’atleta celiaco può ottenere delle prestazioni sicuramente migliori rispetto a quelle ottenute dallo stesso prima della diagnosi e alla pari di atleti non celiaci e in alcuni casi, se meritati, anche superiori.

 

Celiac Disease and the Athlete
Lee A. Mancini, Thomas Trojian and Angela C. Mancini.